UN IDEA-GUIDA PER REINVENTARE BUSSERO: un Paese a misura di bambini …..perché se va bene per i bambini va bene per tutti
1) qualsiasi ipotesi di progettazione urbanistica delle aree a ridosso della stazione MM2, e in generale, di qualsiasi area dedicata allo sviluppo deve essere inserita nel contesto ipotizzato per l’Area Adda Martesana; 2) in tale contesto di area di Città Parco nelle’economia che cambia Bussero può trovare i riferimenti progettuali generali che siano utili per un suo ruolo originale nell’Area; 3) tale ruolo originale può essere quello che gli deriva dalla sua “storica” funzione di spazio territoriale ad alta qualità ambientale e di vivibilità, nonché dalle caratteristiche demografiche che oggi la caratterizzano: Paese ad lata concentrazione di nuclei familiari di recente formazione con figli; 4) per questi motivi le due linee guida di riferimento possono essere a mio parere orientate a luogo di “qualità ambientale” (qualità dell’aria, dell’acqua, del paesaggio), e “qualità della vita” (fruibilità e socialità delle aree verdi, orientamento alla convivialità e all’aggregazione sociale arricchendo l’offerta di servizi e di opportunità – sociali, culturali, di formazione, d’intrattenimento e di aggregazione – di livello d’area metropolitana; 5) in questo senso una delle ipotesi potrebbe essere quella della città a misura di bambini e di adolescenti ( quindi di famiglie ) con ipotesi urbane ed architettoniche ( ma anche di servizi ) ad essi orientate ( con spazi urbani e moduli costruttivi dedicati alla convivenza, alla convivialità alla vita di relazione, all’aggregazione, alla fruibilità – pedonale, ciclabile, in sicurezza, ricca di servizi pubblici e privati, comoda ) tali orientamenti offrirebbero inoltre potenziali indotti di offerta di lavoro per i nostri cittadini, giovani in particolare ( anche su tale terreno si potrebbero ipotizzare percorsi formativi paralleli ( anche su tale terreno si potrebbero ipotizzare percorsi formativi paralleli in collaborazione con enti e scuole e università; 6) una seconda ipotesi può essere quella dell’orientamento alla qualità dell’ambiente circostante sia in termini di qualità impiantistica ecosostenibile e “risparmiosa”, sia in quelli della qualità della progettazione urbana ed architettonica mirata appunto alla socialità, ma anche al miglioramento del senso di sicurezza dei cittadini; 7) un ultima osservazione personale voglio fare in merito alla necessità di dare risposta ad un crescente bisogno di case a costi accessibili ai redditi medio-bassi ( famiglie monoreddito,immigrati,giovani, anziani ) e a tipologie mirate di domanda ( single, single con figli, giovani coppie ) con tipologie diversificate di accesso ( proprietà indivisa, a riscatto, affitto, canone moderato, canone sociale ).
UN IDEA-GUIDA PER REINVENTARE BUSSERO: un Paese a misura di bambini …..perché se va bene per i bambini va bene per tutti
RispondiElimina1) qualsiasi ipotesi di progettazione urbanistica delle aree a ridosso della stazione MM2, e in generale, di qualsiasi area dedicata allo sviluppo deve essere inserita nel contesto ipotizzato per l’Area Adda Martesana;
2) in tale contesto di area di Città Parco nelle’economia che cambia Bussero può trovare i riferimenti progettuali generali che siano utili per un suo ruolo originale nell’Area;
3) tale ruolo originale può essere quello che gli deriva dalla sua “storica” funzione di spazio territoriale ad alta qualità ambientale e di vivibilità, nonché dalle caratteristiche demografiche che oggi la caratterizzano: Paese ad lata concentrazione di nuclei familiari di recente formazione con figli;
4) per questi motivi le due linee guida di riferimento possono essere a mio parere orientate a luogo di “qualità ambientale” (qualità dell’aria, dell’acqua, del paesaggio), e “qualità della vita” (fruibilità e socialità delle aree verdi, orientamento alla convivialità e all’aggregazione sociale arricchendo l’offerta di servizi e di opportunità – sociali, culturali, di formazione, d’intrattenimento e di aggregazione – di livello d’area metropolitana;
5) in questo senso una delle ipotesi potrebbe essere quella della città a misura di bambini e di adolescenti ( quindi di famiglie ) con ipotesi urbane ed architettoniche ( ma anche di servizi ) ad essi orientate ( con spazi urbani e moduli costruttivi dedicati alla convivenza, alla convivialità alla vita di relazione, all’aggregazione, alla fruibilità – pedonale, ciclabile, in sicurezza, ricca di servizi pubblici e privati, comoda ) tali orientamenti offrirebbero inoltre potenziali indotti di offerta di lavoro per i nostri cittadini, giovani in particolare ( anche su tale terreno si potrebbero ipotizzare percorsi formativi paralleli ( anche su tale terreno si potrebbero ipotizzare percorsi formativi paralleli in collaborazione con enti e scuole e università;
6) una seconda ipotesi può essere quella dell’orientamento alla qualità dell’ambiente circostante sia in termini di qualità impiantistica ecosostenibile e “risparmiosa”, sia in quelli della qualità della progettazione urbana ed architettonica mirata appunto alla socialità, ma anche al miglioramento del senso di sicurezza dei cittadini;
7) un ultima osservazione personale voglio fare in merito alla necessità di dare risposta ad un crescente bisogno di case a costi accessibili ai redditi medio-bassi ( famiglie monoreddito,immigrati,giovani, anziani ) e a tipologie mirate di domanda ( single, single con figli, giovani coppie ) con tipologie diversificate di accesso ( proprietà indivisa, a riscatto, affitto, canone moderato, canone sociale ).