sabato 24 marzo 2012

PRESENTAZIONE SINDACO


6 commenti:

  1. I 50 dipendenti della Salplas
    Nell’ultimo incontro del politalk abbiamo parlato di “sviluppo del territorio”. Argomento molto interessante che abbiamo deciso di sviluppare con l’aiuto di alcuni video.
    Uno di questi video proponeva l’intervista fatta al sig. Stefano Sioli il quale ha fatto un’affermazione interessante: ci si è comportati male con una famiglia storica di Bussero per finanziare il divertimento dando il permesso di costruire un edificio fuori dai “canoni busseresi”.
    Chiaramente si riferiva all’area “ex salplas” venduta per finanziare l’auditorium che per chi conosce un po’ Bussero è un posto noto, per chi conosce Bussero un po’ meno, stiamo parlando della zona dove si sono costruite nuove case di fronte alla via Primo Levi.

    Giusto per capirci ecco il punto esatto: http://g.co/maps/5bafj

    Ebbene in quel punto, prima dei mega condomini, vi era una ditta chiamata SALPLAS

    Finito l’incontro, l’ex sindaco Galbiati ha voluto puntualizzare che non si è trattata male una famiglia storica di Bussero ma che il comune, allora, si era anche interfacciato con il proprietario della ditta per trovare una soluzione dato che, la ditta stessa, contava 50 persone tra operai e impiegate e non si voleva certo “buttare in mezzo alla strada” tutti questi lavoratori.
    Ha aggiunto che però non c’è stato verso e che ormai il proprietario aveva deciso di vendere dato che i figli non volevano continuare l’attività.

    Eh dai allora tutto torna, il comune era in buona fede è stato il cattivo proprietario a non voler collaborare.
    E’ importante perchè per un attimo ho creduto che il Sioli avesse ragione sapete!?!

    Tutto è bene ciò che finisce bene ma, utilizzando un altro detto, fidarsi è bene e non fidarsi è meglio!

    Ho la fortuna di avere un padre che, per la sua attività di elettricista, bazzica un po’ le ditte busseresi.
    Quando la Salplas era ancora in auge ha lavorato alla manutenzione dei macchinari e agli impianti elettrici della ditta.

    Beh sapete cosa mi ha detto? La Salplas non ha mai avuto 50 dipendenti. Negli anni “d’oro” erano al massimo 15 in tutto (stiamo parlando degli operai, delle impiegate, segretarie ecc…). E l’altra cosa bella è che l’ing. Salamana (il famoso propietario) prima di chiudere si è “sbattuto” per trovare un lavoro ad ogni dipendente.

    Lo ripeto perchè uno potrebbe non aver letto bene: il PADRONE ha trovato un nuovo lavoro ad ogni dipendente prima di chiudere.

    Fa un po’ ridere vero?
    Ora mi spiegate come faccio a fidarmi di uno che, bellamente, mi ha preso per i fondelli?

    Vorrei che questa domanda se la facesse ogni cittadino prima di andare a votare: mi fido di chi voto? il programma è “vero”, è utopia oppure è la solita lista della spesa che ogni busserese sa a memoria? Mi fido delle persone che stanno dentro e dietro le liste (quelli che non si presentano neanche come consiglieri comunali ma che continuano, ininterrottamente, a stare “dentro la politica”)?

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  2. Signor “anonimo”
    Confermo puntualmente quanto ho detto nell'assemblea di Politalk.
    Posso aver sbagliato sul numeri dei dipendenti ma la sostanza non cambia. Anche se solo 15 cittadini di Bussero hanno perso il lavoro perché si è voluto chiudere un'azienda che poteva temporaneamente continuare in loco per poi essere trasferita nella zona industriale non mi pare poco.
    Non conosco quanto si sia dato da fare il proprietario, so invece quanto mi chiedevano i lavoratori che erano preoccupati per la perdita del posto di lavoro.
    Confermo l'incontro con la proprietà per farla desistere dal chiudere e trovare comunemente soluzioni alternative.
    Lo ripeto, l'attività poteva continuare trovando una giusta soluzione che rispondesse ad un imprenditore che per ragioni familiari intendeva smettere e mantenere un'opportunità di lavoro per i busseresi.
    Per quanto riguarda l'affermazione rilasciata nell'intervista, ne chi l'ha rilasciata ne chi ha chiuso la fabbrica, mi risulta abbiano avuto un cattivo trattamento o penalizzazioni. Anzi forse hanno puntato sulla rendita.
    Basta chiedere ai cittadini che hanno comprato le case costruite sulle loro proprietà quanto hanno pagato i terreni.
    Le posso anche dire che se quell'area non fosse stata nel contesto già abitato non avrebbe mai avuto da parte mia la possibilità di edificazione.
    Per quanto la riguarda “anonimo”, io ho amministrato per dieci anni perchè così hanno voluto i cittadini di Bussero, sono sempre disponibile a confrontarmi e anche a ricevere critiche da chi non la pensa come me, ma lei che calunnia le persone senza un fondato motivo oggettivo derivante dall'operato dell'amministrazione da me presieduta, nascondendosi dietro l'anonimato, non è certamente una persona degna.
    Avrei potuto far togliere dal blog il suo commento offensivo, ma lo lascio per il giudizio dei cittadini, segno di un degrado dal quale si può uscire solo rilanciando la speranza di una comunità solidale nel nostro paese. Con la lista di Rusnati Curzio è possibile.
    Antono Galbiati

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    1. ma è vero che per permettere l'edificazione ex Salplas sono state tolte delle cubature ai proprietari di case site in zona (via Manzoni,via Carducci, ecc...)senza avvisare gli stessi proprietari?
      è possibile riavere tali cubature ?

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    2. GLI UFO A BUSSERO
      Ieri sera 27.3 in Biblioteca c’era il terzo incontro organizzato da Politalk. Oltre a tanti terrestri, erano presenti anche due marziani:
      il primo tifava per la edificazione “zero”, ma è uno che ha condiviso e avallato tutte le scelte urbanistiche dell'ultimo ventennio, compresa la ex-salplas, la lottizzazione elettrodotti e quella della galassa.
      l'altro si è fortemente stupito dei 5 milioni bloccati a Roma dal patto di stabilità. Diceva: "Non c'è nulla di bloccato.... tutti i pagamenti del Comune sono puntuali, è solo la rotazione di cassa....". Evidentemente da marziano non conosce i problemi di tutti i Sindaci di tutti i comuni d'italia, di destra, di sinistra, di centro, del sud o del profondo nord leghista. Ancor meno conosce la posizione dell'Anci su questo tema!!
      Entrambi i marziani – però – hanno dato sfoggio della loro conoscenza della "storia che conta”:
      · sono tornati indietro agli anni 70, piuttosto che guardare al futuro;
      · hanno redarguito chi non si intende delle "complessità" amministrative;
      · hanno dato un'altra "lezione" ai silenziosi scolaretti in platea.

      Tutto ciò per “occultare” la loro perdurante presenza in Bussero durante le precedenti legislature e quindi le loro responsabilità!!

      A quando il prossimo avvistamento??

      Alle elezioni del 6 maggio, i cittadini elettori di Bussero scelgano di stare con la testa e i piedi sulla Terra: che gli UFO ritornino su Marte!

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  3. Non so chi sia personalmente l'anonimo che ha scritto tre commenti su quattro, anche se lo posso facilmente presumere, ma trovo sia espressione di debolezza il suo celarsi dietro l’anonimato.
    Tale evidente debolezza non gli fa onore e rende le sue ( o le loro ? ) considerazioni meno valide di quel che egli ( o essi ? ) ritiene lo siano.
    Ma vediamo di analizzare, seppur brevemente, i fatti.
    Primo fatto: A Bussero a partire dalla metà degli anni ’90 si era fatta ampiamente largo nella società civile più attiva ed avveduta ( quella fortemente presente del volontariato sociale, culturale e sportivo ) la consapevolezza che vi fosse bisogno nella nostra realtà locale di nuovi spazi per potenziare le proprie attività e che quelli presenti nella Biblioteca o nelle ville non fossero più sufficienti a dare risposte al crescente bisogno di protagonismo sociale dei nostri cittadini più attivi. Gli anziani avevano bisogno di mettere in movimento molte più idee e i pochi spazi che avevano in comune con altre associazioni erano diventati esigui. L’associazionismo culturale, molto attivo, non riusciva più a dare risposta all’accresciuto bisogno di cultura che si manifestava soprattutto tra i nuovi cittadini arrivati da altrove. Il mondo giovanile era percorso da forti tensioni ( si arrivò persino ad occupare il cantinone della Villa Casnati ) tese a manifestare il bisogno di spazi nuovi da poter utilizzare per il proprio bisogno di aggregazione e di socializzazione delle esperienze.
    Insomma è da lì che si deve partire se si vuole con onestà intellettuale capire i motivi veri di quel che la politica locale e le amministrazioni comunali che la rappresentarono successivamente, tentarono di dare risposte.
    Secondo fatto: Se le domande erano quelle esposte, le risposte prima di strutturarsi con atti amministrativi coerenti furono soggette a molteplici verifiche e approfondimenti, passarono alcuni anni prima di concretizzarsi in un’idea amministrativa percorribile. Si avviò un ampio processo di partecipazione democratica dal basso, furono sentite e ascoltate le idee, le necessità, i bisogni, le difficoltà dell’intero mondo associazionistico e del volontariato, furono ascoltate le istanze della popolazione anziana organizzata e del vasto e complesso mondo giovanile. Tutti convenivano nella necessità di nuovi e più adeguati spazi da dedicare all’attivismo volontaristico.
    Terzo fatto: Per motivi risalenti principalmente all’assenza di una legge nazionale sul regime dei suoli a causa degli appetiti della rendita fondiaria cui i trentennali governi di centrodestra ( dal pentapartito a centralità democristiana prima al berlusconismo poi ) non seppero frenare, c’era un area ( quella attuale su cui sorge il costruendo centro polifunzionale ) che il comune non aveva i soldi per espropriare e che sarebbe divenuta una ampia area edificabile privata, e c’era l’area occupata da una fabbrica dismessa (davvero poco importa della presunta magnanimità dei proprietari, fatto sta che per loro esclusiva volontà si persero 15 posti di lavoro ! ) Di fronte a questa situazione una amministrazione pubblica che avesse voluto davvero affrontare e risolvere i problemi che aveva di fronte, cercando di dare soluzione ai bisogni che provenivano dalla parte più attiva della cittadinanza sfruttando le opportunità che in quel momento gli si offrivano avendo bene in chiaro quale fosse il bene comune.
    Orbene mi pare che sia davvero poco serio sparare nel mucchio offendendo a vanvera chi ha fatto onestamente quel che proprio i suoi cittadini gli chiedeva di fare, senza avere la benché minima cognizione di causa, anche se ormai in politica , questa politicaccia senza idee e senza scrupoli, dopo Berlusconi, tutto e il contrario di tutto sono possibili. Mi auguro che riusciremo anche stavolta ad avere ragione di tanta insipienza.

    Vitaliano Serra

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  4. Ciao a tutti,
    mi permetto di intervenire solo per dire che quanto è stato scritto dall'anonimo l'ho scritto io ma non qui: sul mio blog.
    Penso anche io che ad un'idea vada aggiunto un nome e cognome, infatti per quanto mi riguarda ho sempre scritto sul MIO blog e pubblicato il link con il mio nome (vedi facebook, twitter ecc..).
    L'anonimo non so chi sia sinceramente...ma evidentemente la pensa come me.

    Un'ultima cosa volevo puntualizzare (ma so che per voi è già così): stiamo cercando di portare all'attenzione di tutti dei dati in modo tale che, anche chi non conosce la storia dal '75 ad oggi, possa fare un'attenta valutazione. Non c'è nessun "odio" personale o cose del genere, è sola pura e semplice informazione utile per far decidere al meglio i cittadini.
    Quello che invece scrivo IO (Fulvio Brambilla) sul mio blog è un mio pensiero. Non riflette assolutamente il pensiero di un gruppo ma noto, dal vostro sito, che raccoglie anche idee di altre persone.

    Un saluto
    Fulvio
    ps: anche gli "ufo a bussero" è un commento copiato dal mio blog, non scritto da me ma da un certo "il numero" che non so chi sia...

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